Nanoantenne

Nanoantenne per onde di spin, ecco l’utile invenzione

Sembrano un qualcosa che diamo ormai per scontato, ma le antenne sono uno strumento fondamentale per la nostra società. Permettono le varie comunicazioni, permettono di guardare la televisione, permettono di utilizzare i nostri smartphone, permettono di comunicare in segreto, permettono anche di salvare la propria vita, permettono di utilizzare internet e tanto altro. Sono strumenti essenziali per l’era contemporanea. È recente la notizia dell’invenzione di nanoantenne per le onde di spin, chiamate anche magnoni, ovvero una sorta di onde elettromagnetiche emesse però dal magnetismo.

L’invenzione delle nanoantenne

L’invenzione delle nanoantenne è avvenuta dopo molto impegno e lavoro. In linea di massima una nanoantenna può essere utilizzata su nano-processori per rendere ancora più efficiente un circuito elettronico con il minimo spazio.

La realizzazione di queste nanoantenne è avvenuta con la collaborazione di molti ricercatori italiani e di altri paesi. I meriti principali vanno al Dipartimento di Fisica del Politecnico di Milano, al gruppo di Elisa Riedo (della Tandon School of Engineering – New York University), a Silvia Tacchi dell’Istituto officina dei materiali (CNRIOM) di Perugia, al Dipartimento di Fisica e Geologia dell’Università di Perugia e alla beamline PolLux della Swiss Light Source, PSI, Svizzera.

In poche parole le nanoantenne sono state realizzate costruendo queste piccolissime antenne con la massima precisione; che rientrano in misure manometriche. Per permettere ciò il Politecnico di Milano ha sviluppato la tecnica tam-SPL, che appunto permette di lavorare con precisione nanometrica le nanoantenne e controllare le proprietà magnetiche del materiale di cui sono costruite. Inoltre le nanoantenne funzionano tramite delle mini increspature che a contatto con un campo magnetico oscillante emettono le onde di spin e di seguito attuare il funzionamento di un’antenna ma in dimensioni ridotte. Dato che sono molto sensibili queste nanoantenne, è possibile modularle in modo molto vario e in modo del tutto nuovo.

I pregi delle nanoantenne

Innanzitutto le nanoantenne sono molto più efficienti e sicure delle antenne più grandi. Inoltre sono meno inquinanti e quindi possono evitare un aumento dell’elettrosmog. Quest’ultimo, anche se invisibile, fa gli stessi o maggiori danni dall’inquinamento atmosferico (già solo parlando del pericoloso 5G). In linea di massima si può diminuire l’elettrosmog con le nanoantenne per onde di spin.

In secondo luogo hanno la straordinaria capacità di poter essere controllate nella propagazione. Infatti, utilizzando le nanoantenne per onde di spin, si possono ottenere fronti d’onda radiali (il classico esempio delle onde, ovvero come quelle generate da una pietra lanciata in uno specchio d’acqua). Fronti d’onda planari (una sorta di onde dirette, proprio come le onde del mare che raggiungono una spiaggia). Inoltre possono essere anche focalizzate su un solo obiettivo.

Le nanoantenne possono essere quindi utilizzate in quei ciruiti elettrici che richiedono dimensioni ridotte. Nei computer quantistici. In qualsiasi scheda elettronica che richiede massima efficienza con il minimo spazio. Ed anche per garantire la minima emissione di elettrosmog. La scoperta e in seguito l’invenzione delle nanoantenne per le onde di spin (utilizzando vari tipi di materiali) è stata fatta utilizzando una tecnica di microscopia a raggi-X disponibile presso la beamline PolLux della Swiss Light Source, Svizzera. L’invenzione è stata citata anche dalla prestigiosa rivista Advanced Materials.

Conclusioni

Per concludere questo articolo noi di Technoblitz pensiamo che la scoperta e l’invenzione delle nanoantenne per le onde di spin è un grande passo in avanti per la tecnologia. Ovviamente bisogna utilizzarla bene e no in cavolate invasive come per esempio i microchip sottocutanei. Non a caso tutti noi, e lo ribadiamo anche stavolta, diciamo che la tecnologia va utilizzata bene e a fin di bene; perché se utilizzata male, ci saranno solo problemi, ma se utilizzata bene può portare il nostro mondo a livelli tecnologici incredibili e fare cose davvero utili per tutti.

 

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