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Samsung: molto probabilmente ancora Heat Pipes come sistema di dissipazione per il Flagship 2018

Samsung molto probabilmente continuerà ad utilizzare i nuovi sistemi di dissipazione implementati recentemente nei vari top di gamma, anche per il prossimo anno. Il tipo di dissipazione in questione è quella degli Heat Pipes. Sono dei piccoli tubi sottili di rame, che permettono di disperdere il calore prodotto dal SoC. Tale metodo è già stato adottato dalla casa anche per S7 ed S8 e dai vari rumors dovrebbe essere riutilizzato nel prossimo prodotto premium della casa.

Tecnologie alternative

Ad oggi è una delle migliori soluzioni trovate per arginare il problema delle alte temperature prodotte dai processori più performanti, ma non l’unica. L’altra metodologia candidata ad essere una possibile scelta è quella della dissipazione per mezzo delle vapor chamber. Quest’ultima infatti concederebbe al device maggiori benefici, in quanto il suo effetto dissipante è maggiore rispetto agli Heat Pipes, ma rappresenterebbe anche un costo maggiore. Inoltre tralasciando la parte economica ugualmente importante considerando le soglie di prezzo raggiunte dai recenti device, si pongono problemi relativi all’implementazione all’interno dei vari prodotti a causa dello spazio richiesto dalla tecnologia.

Le piccole camere a vapore infatti, se possono essere tranquillamente inserite all’interno dei vari notebook, sugli smartphone non sono così agevoli da integrare per via delle loro dimensioni. Ad oggi si riescono a produrre delle piccole vapor chamber di circa 0.4 millimetri di spessore. Non ancora sufficientemente piccole per il mercato degli smartphone, tanto da prevedersene l’uscita probabilmente intorno al 2019. Questo ovviamente nel caso in cui non si trovino delle soluzioni per evitare il problema.

Ritornando agli Heat Pipes, il loro probabile riutilizzo è dato dal fatto che la nuova architettura del SoC  a 10 nanometri, ha migliorato la resa complessiva del device rispetto ai processori a 14 nanometri. Ci sono state migliorie sia dal punto di vista delle prestazioni che delle temperature raggiunte. Proprio per questo motivo è probabile, che tale tecnologia possa comunque bastare allo scopo.

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