OnePlus e Meizu beccati a barare sui punteggi dei benchmark

OnePlus e Meizu beccati a barare sui punteggi dei benchmark

Il famoso sito XDA-Developers, in collaborazione con Primate Labs, gli sviluppatori della popolare suite per benchmark Geekbenchha scoperto dei valori artificialmente gonfiati riguardo alle performance delle CPU di tre particolari telefoni. Gli smartphones in questione sono OnePlus 3, OnePlus 3T e Meizu Pro 6.

Ci si è potuti accorgere della manipolazione relativamente facilmente. Lo si può fare monitorando l’attività della CPU durante l’esecuzioni di app normali o di altri benchmarks. Nel caso di OnePlus 3 e OnePlus 3T, si sono trovati nei loro firmware codici scritti appositamente per ingannare le app più comuni per il benchmark: Geekbench, AnTuTu, Androbench, Quadrant, Vellamo e GFXBench.

Ma come funziona esattamente la manipolazione? Nel caso dei device OnePlus, sta tutto nella frequenza del processore. La CPU infatti viene impostata artificialmente in due frequenze diverse, distinguendo i cores grossi da quelli piccoli. I cores grossi, durante l’esecuzione di un benchmark, vengono impostati a 1.29 GHz, mentre quelli piccoli a 0.98 GHz, anche se non c’è nessuna operazione a carico del processore. Durante l’esecuzione delle app normali invece, dove non vengono effettuati test, sia i cores grossi che quelli piccoli girano a 0,31 Ghz.

Per quanto riguarda Meizu, l’approccio è più curioso. Nel Pro 6, i cores grossi e molto performanti sono settati per attivarsi quando qualsiasi tipo di benchmark viene rilevato. La cosa strana è che questi cores dovrebbero funzionare in ogni caso, anche durante il normale utilizzo. Cosa che evidentemente non succede. Quindi invece di far lavorare il processore quando ce n’è bisogno (e quindi di attivare i cores più potenti), questi vengono sempre lasciati fermi e si avviano solo quando il device rileva un benchmark in corso.

Il report di XDA-Developers contiene comunque tutti i dettagli tecnici. Nonostante non sia un comportamento corretto da parte delle due aziende, bisogna ammettere che queste modifiche hanno innalzato solo di qualche punto percentuale i punteggi degli smartphones in questione. Il grafico sotto mostra effettivamente come stanno le cose.

OnePlus 3, OnePlus 3T e Meizu Pro 6 sono stati programmati per manipolare i punteggi dei benchmark

OnePlus e Meizu beccati a barare sui punteggi dei benchmark

Il grafico che mostra la variazione dei punteggi dei benchmark manipolati dei OnePlus 3 e 3T e del Meizu Pro 6.

OnePlus comunque ha ammesso il proprio errore. Quando smascherata da XDA, la compagnia cinese ha rilasciato un comunicato nel quale ammette che la “nuova build di Nougat attiva il processore in determinate situazioni, come durante il gioco, per farlo lavorare più aggressivamente. Questo meccanismo per le app di benchmark non sarà più implementato nelle future release della OxygenOS per OnePlus 3 e OnePlus 3T.”.

Per quanto riguarda Meizu invece, non è stata ancora rilasciata alcuna dichiarazione ufficiale. Non è comunque la prima volta che produttori di smartphones vengono beccati a giocare sporco quando si tratta di benchmarks. Nel 2013, AnandTech trovò statistiche manipolate del Samsung Galaxy S4: da lì partirono ulteriori indagini e saltò fuori che anche diversi smartphone di HTC, Asus, LG, Samsung furono manipolati per poter innalzare i punteggi di una o più applicazioni per il benchmark.

Infine, XDA rivela che OnePlus e Meizu non sono gli unici marchi coinvolti. Non sono stati ancora rilasciati i nomi dei colpevoli dato che le indagini sono ancora in corso. Sono stati però svelati i nomi dei marchi che non hanno barato: HTC, Xiaomi, Huawei, Honor, Google e Sony. Nomi grossi, ma che lasciano fuori altri marchi molto importanti, come Samsung. Non resta che attendere l’esito delle indagini per saperne di più.

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