DNA: Embrioni con bassa intelligenza si possono individuare grazie ad un test.
La procedura fa discutere: “IMMEDIATAMENTE FA SORGERE OGNI TIPO DI DOMANDA SULL’EUGENETICA.” così afferma David Keefe.
DNA: Embrioni con bassa intelligenza
13 NOVEMBRE 2019
In conformità a quanto affermato, sulla possibilità che un test individui, determinate categorie di embrioni, si avvia un’opinabile controversia sulle startup; che affermano di essere in grado di determinare anche quanto intelligente diventerà un embrione IVF congelato, se poi portato a termine. Nonostante la discutibilità della procedura, molte persone, genitori e futuri genitori, si sono lasciati tentare dal nuovo esperimento.
A offrire questo genere di test, è la Genomic Prediction; una tra le più importanti aziende operanti nel settore. Promettono di scansionare embrioni per malattie genetiche e altre patologie. E inoltre, offrono specifici indicatori genetici.
Rilevatori che permettono di vedere, in un futuro bambino, se sarà al di sotto dell’indicatore del 2% dell’intelligenza.
Il MIT Technology Review, riporta che il co-fondatore di Genomic Prediction- Stephen Hsu – sfrutta spesso i media per proporre e discutere dei test; maggiormente per esporre le apparenti probabilità di riuscita.
Ma è fatto noto che, con l’attuale tecnologia, tutto risulti un po’ improbabile. Infatti, i dubbi a suo carico sono diversi. Ciò fa pensare che usi i mezzi di comunicazione solo per pubblicizzare le proprie ricerche.
David Keefe, presidente di ostetricia e ginecologia presso il centro di fertilità della New York University a tal proposito ha affermato:
“Immediatamente fa sorgere ogni tipo di domanda sull’eugenetica“.
I test
Genomic Prediction offre ai clienti “pagelle” con i risultati dei suoi test; offrendo potenziali avvertimenti, su quali embrioni possono avere “scarsa intelligenza”. E, soprattutto, verte i suoi risultati a comunicare quali di essi siano destinati a vita breve o ad avere patologie come ad esempio il diabete.
Ma questi rapporti, sono probabilmente il risultato di una startup desiderosa di raccogliere, a più giri i finanziamenti alla ricerca; questo con risultati “sorprendenti” basati su una scienza fragile ed estremamente limitata.
“È irresponsabile suggerire che la scienza è nel punto in cui siamo; in grado di prevedere in modo affidabile quale embrione selezionare per ridurre al minimo il rischio di malattia“. Ha detto al MIT Tech Review il genetista dell’Università di California, Graham Coop .
“La scienza, semplicemente, non è ancora in grado di apportare tali evoluzioni.”
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