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Xiaomi Mi A1 sei mesi dopo: è ancora best-buy?

Entrato in commercio sul finire del mese di Settembre 2017, lo Xiaomi Mi A1 ha attirato le attenzioni degli appassionati del settore. Ad attrarre tanto le attenzioni non sono tanto le specifiche tecniche (in linea con altri smartphone) non l’essere il primo device dell’azienda cinese Xiaomi senza la sua famosa interfaccia, la MIUI. Svolta epocale per Xiaomi con l’adozione totale al programma Android One per questo smartphone, fratello gemello (poche differenze) del Mi5X.

Scopriamo insieme se vale ancora la pena acquistarlo e se è ancora da considerare best-buy!

Xiaomi Mi A1: è effettivamente un best-buy?

Anticipato attraverso diversi video con chiare indicazioni sul supporto stretto con Google, il Mi A1 è uno smartphone con specifiche da fascia media ad un prezzo però veramente interessante. Il corpo dello smartphone, realizzato interamente in metallo con le sole eccezioni superiori ed inferiori (antenne), è lavorato molto bene e risulta anche molto elegante. Anteriormente invece, nell’epoca dei borderless, un passo indietro: display “tradizionale” 16:9 da 5.5 pollici FullHD.

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Il display è ben leggibile anche sotto diretta luce del sole, i colori sono ben tarati e la luminosità è discreta. Inizialmente, con le prime release software, il sensore tendeva ad abbassare la luminosità rapidamente. Ora, dopo i vari aggiornamenti, il sensore si comporta bene.

Sotto la scocca il collaudatissimo Snapdragon 625, un processore non sicuramente pari ai top di gamma a livello prestazionale ma comunque più che discreto per far funzionare egregiamente lo smartphone. Ad aiutare il processore, 3/4 GB di RAM (a seconda della versione) e 32/64 GB di memoria interna.

Altra implementazione interessante (condivisa anche con il Mi5X) è la doppia fotocamera posteriore. I due sensori sono entrambi da 12 megapixel con il secondo dotato di zoom 2x che consente scatti con effetto bokeh. Le foto con buona luce sono soddisfacenti mentre con poca luce i rusultati sono meno interessanti ma comunque sicuramente sufficienti.

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Software

La vera novità di questo Xiaomi è proprio l’assenza di un cavallo di battaglia dell’azienda: la MIUI. A bordo infatti c’è Android “stock”, senza personalizzazioni del produttore (se non per due/tre applicazioni), aggiornato ad Oreo 8.0.0 con patch di sicurezza di Aprile.

La mancanza degli stringenti risparmi energetici dettati dalla MIUI si fa sentire. La batteria, infatti, pur essendo da 3000 mAh garantisce la giornata piena ma, con un utilizzo massiccio, non è impossibile trovarsi a ricaricare prima di sera.

Conviene ancora puntare sul Mi A1?

La risposta è senz’altro si. Il device è sceso di prezzo (online si può trovare a 150€ circa la versione 3/32 ed a 180€ per la 4/64) rendendosi altamente appetibile soprattutto per ciò che riguarda la resa prestazionale. A fortificare ancor di più questa opinione c’è anche l’ufficiale approdo sul mercato in store fisici che, a prezzi poco più alti, garantiscono anche una garanzia concreta.