Secondo una recente indagine, web e social influenzano negativamente la società, rispetto alle informazioni sulla salute.
Infatti, in base a un’indagine condotta dalla piattaforma MioDottore, il 37% degli italiani non si reca dal proprio medico di famiglia per chiarimenti su alcune notizie.
Il dato preoccupante, sta nel fatto che moltissime di queste informazioni, sono classificate come “bufale”.
Senza contare le discrepanze tra un’affermazione e l’altra che, per quanto ovvio, destabilizzano le persone. Inoltre le porta a farsi molte domande, navigando nel dubbio e nella diffidenza.
Per usare un termine tecnico, le “fake news”, creano ancor più sfiducia nella professione medica. Che si trova a dover far fronte ad un altro problema: il chiarimento.
Web e social influenzano negativamente il rapporto di fiducia tra medico e paziente
Da quando internet e la tecnologia sono entrati a far parte della vita di tutti giorni ogni singolo individuo ne ha tratto direttamente e, indirettamente enormi benefici.
Purtroppo, questo aspetto sensibile, è anche causa – fin troppo spesso – della diffusione di episodi che hanno poco di cui esser fieri. Ma soprattutto hanno un’incidenza molto negativa sulla società che si riflette sul web a 360°.
Uno degli aspetti negativi, è stato trattato da MioDottore, piattaforma leader in Italia e nel mondo specializzata nella prenotazione online di visite mediche; e parte del gruppo DocPlanner, ha coinvolto i propri utenti e i medici affiliati.
Secondo quest’ultimo, le notizie non vere sulla salute, che attanagliano il web, sono a livelli allarmanti.
L’indagine della piattaforma ha evidenziato che il 37% della popolazione nazionale, non ammette nemmeno di incappare o, essere incappati in una bufala.
Oltre i due terzi degli specialisti Italiani (77%) ha dichiarato che molti pazienti, nell’arco degli ultimi 5 anni, si sono recati nello studio, per chiedere delucidazioni su alcune notizie che li preoccupavano.
Il riscontro, il più delle volte ha affermato che le stesse erano mendaci. L’ammissione però, è avvenuta solo dal 40% dei pazienti.
Molte persone, in aggiunta, provando vergogna per non aver colto l’errore, non si recano dal medico.
MioDottore, in base ai dati raccolti nel sondaggio, afferma che il 68% delle donne si reca dal medico per appurare la veridicità di alcune notizie. Gli uomini sono al 32%.
Vaccini, alimentazione e sessualità le più colpite
Il sondaggio espone anche quali e a che livelli sono le categorie dove false informazioni si diffondono più rapidamente.
Classifica al primo posto I VACCINI. Qui ci sarebbero un mare di pareri da ascoltare; ma tra questi molti specialisti, ben il 77%, ritiene di poter affermare che troppe notizie sono false.
Al secondo posto, l’ALIMENTAZIONE, dove tra diete di ogni tipo e, cibo in generale, le fake news sfuggono proprio ad ogni controllo. Apportando rischi con informazioni tendenziose.
Al terzo posto, i medici classificano la SALUTE INTIMA. Oltre il 6% degli intervistati dichiara di essersi imbattuta su internet con fake news.
Purtroppo, web e social non sono l’unica causa della cattiva informazione. Anche se il 41% dei medici sostiene che la principale lacuna è nella rete, ma soprattutto che è impossibile da validare dagli specialisti stessi. Gli intervistati, asseriscono che la rete non è un posto sicuro e che bisognerebbe fare di più per debellare il processo di diramazione.
Nonostante questo vespaio ne aggravi la diffusione, un’altra causa si riscontra nel passaparola tra amici, parenti, conoscenti e così via.
Metà degli utenti intervistati, afferma di considerare determinate opinioni. Ma questo provoca un effetto valanga sulla diffusione di cattive notizie.
Coinvolgere le nuove tecnologie e la scienza-tecnologica è considerato un passo fondamentale. In quanto permette una reale integrazione con la società.
Non a caso, oltre un terzo degli specialisti (34%) indica la presenza su piattaforme e app che favoriscono il collegamento medico-paziente; come una possibile soluzione al fenomeno, seguita dalla presenza sui social media (13%). Tutto questo però deve avvenire con criteri rigidi e coscienza.
Dichiarazioni di Luca Puccioni, CEO di MioDottore
“Da sempre MioDottore si impegna a garantire alle persone un più facile accesso ai medici e alle informazioni verificate e affidabili. Per questo la piattaforma mette in collegamento specialisti e pazienti, non solo per prenotare le proprie visite, ma anche per sanare i dubbi che possono sorgere nella vita di tutti i giorni. Contrastando così la possibilità di incappare in fake news,”. Continua.
“Con questo obiettivo è nata una funzionalità presente sulla piattaforma MioDottore; ovvero la sezione ‘Chiedi al dottore’, che garantisce una risposta ai propri quesiti sulla salute. Realizzata da un professionista, entro 48 ore e totalmente gratuita. Inoltre, le domande vengono verificate attraverso un sistema di moderazione e inoltrate ai relativi specialisti che sono disposti a rispondere; così che ogni singolo dubbio riceva riscontri da più di un medico o specialista.”
Lettura consigliata. DNA: embrioni con bassa intelligenza. Un test li individua.
Condividi:
- Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra)
- Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra)