Vodafone, pesanti rincari e aumenti a partire da luglio: ma è legale?

Vodafone, pesanti rincari e aumenti a partire da luglio: ma è legale?

Il principale operatore telefonico italiano Vodafone ha annunciato di voler applicare a partire da luglio una serie di gravi rincari e aumenti per i propri utenti. I dubbi dei consumatori sono numerosi e assolutamente giustificati. Un operatore telefonico ha diritto di modificare unilateralmente il contratto stipulato, ovviamente a proprio favore?

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Vodafone ha annunciato di mettere in atto alcuni rincari a partire da giugno-luglio, sia su rete fissa che su cellulare. Per quanto riguarda la rete fissa, secondo quanto riportato dalla compagnia stessa “a causa delle mutate condizioni di mercato”, tutti coloro che usufruiscono di linea fissa Vodafone vedranno la bolletta aumentare di 1.50 o 2 euro al mese. A quanto dichiarato, costi necessari per mantenere alta la qualità del servizio.

Per quanto riguarda il mobile, la storia è identica. Sempre per mantenere un servizio di alta qualità, Vodafone farà pagare da 1.50 a 2 euro in più al mese ai propri utenti. Indubbiamente la rete Vodafone è la migliore in Italia, sia come qualità del segnale sia come supporto, ma vale davvero la pena spendere così tanto?

Vodafone aumenterà le bollette per tutti a partire da luglio, sia rete fissa che mobile: ma non dovrebbe essere illegale?

La domanda che tutti si pongono è la legalità o meno di queste azioni. A tutti gli effetti Vodafone sta modificando le condizioni contrattuali senza lasciare alcuna voce in capitolo ai consumatori, che ovviamente non sono d’accordo. In realtà, i casi di violazioni palesi di leggi a tutela del consumatore sono numerose e troppo spesso impunite.

Ad esempio, alcuni operatori costringono i consumatori ad utilizzare il modem imposto dal provider, senza lasciare la possibilità di scelta di noleggio o meno. Un altro caso sono le penali di recesso. Il governo Monti era riuscito a far abolire le spese di recesso del contratto, legge subito aggirata dagli operatori: se si prova a recedere da un contratto, spesso ci si vede costretti al pagamento di “sconti usufruiti”, una vera e propria penale.

Insomma, oltre alla possibilità di recesso per modifiche contrattuali all’utente non rimangono molte possibili scelte. Purtroppo, Agcom e Antitrust hanno spazio di manovra davvero ridotto.

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