A distanza di quasi 50 anni dal primo allunaggio, SpaceX ha annunciato di voler spedire due “turisti” sul nostro satellite entro il 2018. Successivamente al grande entusiasmo, si è iniziato a riflettere sulle implicazioni che un viaggio simile potrebbe avere su un uomo.
Le conferme effettive arriveranno, in diretta, durante la missione, ma è comunque stata stilata una lista dei possibili disagi che potrebbero accompagnare i futuri viaggiatori.
Sensazione di malessere generale
Come ogni astronauta ha potuto sperimentare sulla propria pelle, i nostri viaggiatori dovranno adattarsi all’assenza di gravità. Oltre a delle difficoltà motorie, in particolar modo riguardanti l’equilibrio, altri sintomi potrebbero essere gonfiore sul viso e gambe più sottili.
Inoltre i liquidi corporei, spinti verso il basso dalla gravità terrestre, tenderebbero a fuoriuscire nell’ambiente circostante. Come potrete immaginare, questo avrebbe tra le conseguenze anche un’abbondante rilascio di urine.
Anche il sistema scheletrico subirà l’effetto della gravità zero, ma, secondo gli esperti, un viaggio di una settimana non sarebbe sufficiente a indebolirlo visibilmente.
Possibili contatti con delle radiazioni
La magnetosfera terrestre è ciò che ci protegge dalle letali radiazioni del Sole. Per questo motivo, uscire da questa sfera protettiva aumenterà il rischio di entrare in contatto con esse.
Ovviamente le navicelle spaziali forniscono protezione dalle radiazioni, e un viaggio di una settimana dovrebbe essere sufficientemente breve per limitare al minimo il rischio di contrarre, ad esempio, un cancro. Nonostante ciò, il rischio, seppur minimo, va tenuto presente.
I cosiddetti eventi particellari solari, grandi emissioni di protoni da parte del sole, possono arrivare a concentrare un’alta dose di radiazioni. Seppur molto rari, questi eventi sono comunque impossibili da prevedere, rappresentando perciò un’importante incognita.
Possibili problemi tecnici
La storia dei viaggi spaziali ci ha tramandato una lunga lista di razzi, sonde e navicelle andate in frantumi durante fasi cruciali. Per questo, uno dei rischi più importanti potrebbe essere la fase di partenza, così come quella di rientro nell’atmosfera terrestre.
Pur con questa grande incognita, le nostre speranze vanno al progresso di questi ultimi 50 anni. Questi ci hanno infatti regalato tecnologie ben più sicure rispetto, per esempio, a quanto era a disposizione durante le missioni Apollo.
Inesperienza dei nuovi viaggiatori spaziali
L’ultimo e il più imprevedibile dei problemi, come d’altronde in ogni operazione delicata, è l’essere umano stesso. Finora siamo stati abituati a vedere solo astronauti addestrati e competenti alle prese con dei viaggi spaziali, ma il progetto di SpaceX si basa sullo spedire persone “comuni” sulla Luna.
Non possiamo sapere come queste potranno reagire in situazioni difficili, consapevoli di essere circondati dal nulla, lontani migliaia di chilometri da casa.
I pericoli sono tanti, ma senza dubbio i turisti ne saranno a conoscenza e, probabilmente, un viaggio simile può valere gli innumerevoli rischi che esso comporta.
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