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Un telescopio di nuova generazione per studiare il sistema di TRAPPIST-1

Con la scoperta di sette pianeti potenzialmente abitali, in orbita attorno alla stella TRAPPIST-1 a 40 anni luce da noi, gli astronomi attendono con impazienza il James Webb Space Telescope.

Si ritiene che questo telescopio di ultima generazione potrà dare una grossa mano allo studio di questo sistema, così da poter stabilire, con maggior precisione, se tra questi pianeti ce ne sia qualcuno realmente in grado di ospitare la vita.

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James Webb Space Telescope, in arrivo nel 2018

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Secondo Doug Hudgins, ricercatore per la NASA nel programma riguardante gli esopianeti, se questi candidati dovessero possedere un’atmosfera, il James Webb Space Telescope sarà la chiave per scorpirne i segreti.

 

Cosa potrà rivelarci il James Webb Space Telescope?

Quando si tratta di verificare il possibile sviluppo di vita su di un esopianeta, non è sufficiente conoscerne dimensioni e distanza dalla propria stella. Ciò che invece può fare la differenza tra un pianeta ospitale e non, è l’atmosfera.

Grazie alle nuove tecnologie del telescopio spaziale Webb, saremo in grado di determinare la composizione di tali atmosfere. La presenza di acqua, metano, carbonio e ossigeno verrebbe, infatti, facilmente svelata. Nel caso i risultati si rivelassero positivi, ci sarebbero ottime possibilità che la vita si sia sviluppata al di sotto di esse.

Come funziona questo telescopio di nuova generazione?

In attesa del prossimo anno, quando il telescopio James Webb verrà completato, cerchiamo di approfondirne il funzionamento.

Il metodo principale di cui farà uso sarà la spettroscopia, che si basa sulla separazione della luce in diverse lunghezze d’onda, così da poterne identificare i componenti chimici. In questo modo, sarà possibile determinare la composizione atmosferica di un pianeta.

In particolare, James Webb andrà alla ricerca di biomarcatori chimici, come il metano e l’ozono, i quali potrebbero essere stati creati da processi biologici.

L’ozono, che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette, si forma quando l’ossigeno prodotto da organismi fotosintetici si sintetizza nella luce. Essendo la presenza di questo elemento dipendente da organismi viventi, Webb farà molta attenzione ad eventuali tracce presenti nell’atmosfera.

 

 

Fonte: Spacedaily

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