Tecnologia, segno negativo nel primo trimestre del 2019

Tecnologia, segno negativo ad inizio anno

Tecnologia, un settore che quest’anno parte con il segno negativo. Dopo un finale di anno 2018 con il segno positivo, la crescita fu del 3%, il primo trimestre di quest’anno inizia con una leggera flessione. La tecnologia di consumo ha infatti fatto registrare uno -0,6%, rispetto al primo trimestre dell’anno precedente.
Secondo le rilevazioni GfK realizzate con metodologia Retail Panel, le vendite nei punti vendita tradizionali sono diminuite del -2,2%, mentre continua a crescere il canale online (+9,2%), che arriva a rappresentare nei primi tre mesi dell’anno il 15,7% delle vendite a valore nonostante la bassa stagionalità del periodo. Questo segnale, ci fa comprendere come questo settore stia segnando una sorta di svolta epocale.

Cosa sta succedendo e perché

Le vendite online dei beni di tecnologia di consumo, hanno fatto registrare una contrazione negativa per ciò che concerne la vendita al dettaglio. La motivazione è da ricercare in alcuni fattori. Il primo è quello del risparmio. Gli acquisti online hanno un costo inferiore, e inoltre l’acquirente può comprare con un semplice click, senza uscire di casa e scomodarsi. Inoltre online, la scelta è sempre vasta e variegata, con un’ampio ventaglio di marchi sempre a disposizione. Cercate sempre di acquistare da venditori che abbiano un buon feedback, in maniera tale da non incorrere in truffe.

Tecnologia, chi continua a crescere

Dopo trimestri in forte crescita, rallenta la performance del comparto Telecom (+0,3%), che continua comunque ad essere il settore più importante, generando il 39,2% del valore complessivo del mercato italiano dei Technical Consumer Goods. Un settore davvero trainante per la tecnologia di consumo. Molto positiva la performance del Piccolo Elettrodomestico (+9,6%) e del Grande Elettrodomestico (+1,7%) che arrivano a rappresentare rispettivamente il 9,8% e il 14% del totale Tecnologia di Consumo. Questi sono spesso infatti oggetto di curiosità, ed oramai sono entrati di diritto nel nostro “paniere” dei consumi.