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Supercomputer simula gli universi per capire le galassie

Si sa, i supercomputer (computer con elevatissime prestazioni, che si avvicinano ai computer quantistici; vengono utilizzati in ambiti spaziali, militari e governativi) sono estremamente potenti e proprio questa loro potenza è stata utilizzata da alcuni ricercatori dell’università dell’Arizona per tentare di capire l’origine e la formazione delle galassie.

Supercomputer per capire l’universo

L’evoluzione delle galassie (insiemi di miliardi di stelle, pianeti e corpi celesti che formano l’universo) è per l’attuale scienza ancora di difficile comprensione. Ma per tentare di capire qualcosa in più, gli scienziati dell’Arizona hanno deciso di utilizzare il loro supercomputer Ocelot per simulare milioni di galassie ed universi virtuali.

In pratica hanno generato, tramite il loro supercomputer, varie simulazioni di universi virtuali con delle proprie leggi di esistenza. In questo modo gli scienziati, invece di creare singolarmente gli universi con ogni dettaglio possibile, hanno soltanto simulato le varie dimensioni e quelle più simili alla nostra sono state scelte per capire il funzionamento delle galassie. Il supercomputer ha generato, in totale, per questo progetto, l’enorme cifra di circa 8 milioni di universi!

La “creazione” degli universi col supercomputer

La simulazione degli universi è durata 3 settimane. Può sembrare un tempo abbastanza lungo, ma non è così. Simulare 8 milioni di universi necessita (anche se in modo virtuale e non troppo dettagliato) una capacità di calcolo e di funzionamento impressionante. E con un computer di questo genere il tempo è stato anche poco.

I primi risultati

Con i primi test di queste simulazioni gli studiosi hanno scoperto alcune cose importanti. La scoperta principale è che una galassia è in grado di generare stelle per un periodo di tempo maggiore rispetto a quello pensato finora; è facile dedurre che una galassia può vivere per un periodo di tempo più elevato e quasi infinito. Prima di questa simulazione ciò era sconosciuto o perlomeno non preso in considerazione.

Il futuro di questa tecnica

Un quesito che viene spontaneo è se questa tecnica potrà essere utilizzata in futuro per scoprire altre cose.

Secondo me si.

Con questa innovativa metodologia si possono scoprire tante altre cose che riguardano l’universo e gli universi paralleliimportante evidenziare che secondo alcuni scienziati esisterebbero una miriade di altri universi esistenti in modo separato al nostro o collegato in modo parallelo. Capire il perché di tutto questo è difficilissimo. È possibile che non esiste un solo grande universo, ma possono nascere più universi semplicemente perché esiste tanto di quello spazio nullo che l’energia per far nascere un universo si sviluppa in tante parti, lì dove si genera e accumula e non in una singola parte perché impossibile. Per fare un esempio banale, è come un foglio in cui si vanno a disegnare dei puntini che poi si espandono, infatti con una matita, in una sola volta e simulando i vari sfoghi di immensa energia (tipo fulmini), non si può riempire tutto il foglio. E dato che alcuni possono incrociarsi tra loro, durante l’espansione, nascono universi collegati tra loro e quindi paralleli. Ovviamente è solo una mia ipotesi abbastanza fantasiosa; la realtà effettiva può essere scoperta forse tra migliaia di anni).

Ritornando ai supercomputer, è possibile simulare il funzionamento dell’universo e capire di più. Ovviamente, essendo solo una simulazione (anche se precisa) non combacia alla perfezione con la realtà e quindi i dati possono essere diversi e di conseguenza si ritorna al punto di partenza. Detto questo, l’utilizzo di questi computer prodigiosi in ambito astrofisico è un’idea ottima, ma va migliorata e perfezionata per capire al meglio la verità.

 

Conclusioni

Per finire dico che una simile tecnica è ottima ma da perfezionare. Inoltre fa pensare anche a cose tra virgolette possibili ma molto fantasiose. Ciò a cui mi riferisco è la possibilità di creare veri e propri universi esistenti e funzionanti, ma in modo virtuale. Questo può sembrare davvero stupefacente, ma come dico spesso e volentieri: meglio non fare il gioco di Dio. Detto questo, l’utilizzo dei supercomputer e dei computer quantistici devono servire solo a fin di bene e per scoprire nuove cose. Così facendo (senza pensare a far del male o trarre profitto; cosa difficile in questo mondo) l’umanità può fare tanti passi in avanti per il suo progresso e la sua evoluzione.

 

 

Articolo che vi consiglio di leggere: https://technoblitz.it/germanio-rivoluzionario-pc-quantistici/

Fonte: https://www.tomshw.it/altro/supercomputer-simula-milioni-di-universi-per-comprendere-levoluzione-delle-galassie/

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