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Samsung: arrestato il vice presidente per corruzione

Sembra non ci sia pace per Samsung. Dopo il ritiro del Galaxy Note 7 per le, oramai famose, batterie esplosive e l’incendio di una fabbrica pochi giorni fa, un’altra notizia sconvolge la multinazionale coreana. Il vice presidente, nonché figlio del fondatore di Samsung, Lee Jae-yong è stato arrestato in Corea con l’accusa di corruzione.

Lee è stato accusato di aver pagato tangenti ad un consigliere della Presidente della Repubblica coreana, Park Geun-hee, in cambio di favori politici.

La destinataria di tale tangente è stata individuata in Choi Soon-sil, ribattezzata la “nuova Rasputin” e già arrestata con l’accusa di abuso di potere per il ruolo che ha avuto in alcuni affari di stato, delle volte anche con fini personali, senza avere alcun incarico di governo.

Lee è a capo di Samsung dal 2014, quando suo padre ha lasciato l’azienda a causa di problemi al cuore.

L’accusa al vice presidente di Samsung

Secondo le accuse, il vice presidente dell’azienda coreana avrebbe autorizzato il pagamento di ben 36 milioni di dollari a favore di alcune società direttamente riconducibili al suddetto consigliere per ottenere il sostegno del governo per una ristrutturazione di Samsung che avrebbe portato alla transizione del potere dal padre a Lee.

La notizia dell’arresto ha avuto pesanti conseguenze per Samsung, i titoli del colosso coreano dell’elettronica sono crollati alla Borsa di Seul dopo la notizia, perdendo ben un punto percentuale.

I guai per Lee erano iniziati già a Gennaio, quando era stato interrogato sempre per la stessa vicenda. Allora, però, i magistrati non disposero l’arresto, ritenendo che non vi fosse alcun pericolo di fuga. L’interrogatorio subìto all’inizio di questa settimana, invece, ha visto la Corte accettare la richiesta di arresto, anche in seguito “ad un’accusa penale e alla luce di nuove prove“.

Indubbiamente non è un periodo facile per Samsung. Diversi eventi importanti stanno minando il successo della casa coreana, tutto a vantaggio dei competitor. Siamo sicuri che l’azienda saprà riprendersi sia sul piano societario che su quello del mercato.

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