Matteo Achilli

Intervista a Matteo Achilli “The Italian Mark Zuckerberg”

Autore: DAVIDE PALMIERI

A soli 24 anni avere un film sulla tua vita, un libro autobiografico e come se non bastasse anche il prestigioso titolo di “Italian Zuckerberg” sulla rivista “Panorama Economy”  è ancora poco per Matteo Achilli, startupper rivoluzionario nato a Roma nel 1992.

Attualmente Matteo Achilli è il CEO della sua immensa startup Egomnia (Dal Latino io contro tutti), social network sviluppato per migliorare l’interazione tra domanda e offerta di lavoro, così creando una classifica dei migliori “ricercanti” per aiutare le aziende alla ricerca di una precisa figura.

Leggendo le risposte di Matteo capirete che per lui tutto questo è ancora ben poco…

Quindi scopriamo meglio insieme le future azioni di uno startupper di successo.

1)Com’è nata l’idea di Egomnia?

Durante l’ultimo anno di liceo io e i miei compagni di classe dovevamo scegliere l’Università in cui andare a studiare. Ho notato come molti di loro erano influenzati nella scelta dell’ateneo dalla posizione che questo aveva nelle classifiche che venivano stilate. Così ho intuito l’importanza di realizzare una classifica di studenti che aiutasse le aziende a scegliere il candidato migliore. Era il 2011 e da allora l’idea e il prodotto si sono rifiniti.

2)È stato difficile per te portare avanti un progetto come Egomnia in contemporanea con gli studi?

Si molto. Tant’è che ho potuto frequentare solamente i primi 6 mesi di Università. Ad oggi non ho terminato ancora gli studi ma vorrei farlo molto presto.

3)Diverse testate giornalistiche ti hanno definito lo Zuckerberg italiano, tu accetti il paragone?

Le nostre realtà non sono paragonabili come non è paragonabile il mercato italiano con quello statunitense. In comune abbiamo una copertina simile, gli occhi chiari, aver abbandonato una prestigiosa università, l’ambizione e un film sulla nostra vita.

4)È stato difficile all’inizio far credere nel tuo progetto i tuoi primi collaboratori? Com’è stato il tuo rapporto con loro?

Io ero molto giovane, inesperto e mi confrontavo con persone più grandi. Il legame l’ho creato inizialmente solo con una persona, che poi è stato il primo sviluppatore. Adesso tutte le persone che lavorano in Egomnia sono molto unite e si rispettano tra loro.

5)Che consiglio daresti alle nuove leve italiane del mondo informatico/tecnologico?

Di lanciare la propria idea dopo aver terminato gli studi

6)Qual è il tuo obbiettivo per Egomnia?

Quotarla in Borsa un giorno, è un sogno che avevo quando iniziavo a lavorare al progetto.

7)Hai nuovi piani per il futuro?

Nel mio futuro, quanto meno nel breve periodo, vedo solo Egomnia.

8)Hai conoscenze nel campo informatico? (Sai programmare? Ecc…)

No. Alle medie avevo imparato da autodidatta le basi dell’HTML e del CSS per poi apprendere in seguito qualcosa di PHP e Jquery. Personalmente non sono un programmatore.

9)Prima di Egomnia hai avuto altre esperienze?

No. Egomnia è la mia prima esperienza nel mondo del lavoro

10)Qualcuno in qualche modo ha mai minimamente ostacolato la creazione di Egomnia? Come hai superato il problema?

Si. Fin da subito alcuni piccoli esponenti della comunità di startupper italiani hanno cercato di distruggere me e la mia reputazione. Questo perché non faccio parte di quell’ecosistema ma ho da subito fatto business a modo mio, costruendo e comunicando i miei risultati con una strategia di marketing nuova. Questa mia contrapposizione allo “standard” imposto dal modello americano ha creato invidia nei miei risultati.

11)Prospettive future per Egomnia?

Per i prossimi 12 mesi è previsto un consolidamento e l’aumento di piccole quote di mercato estero, in particolare Germania e Brasile.

12)Visto che in 25 anni della tua vita hai già fatto molto, a che cosa aspiri attualmente?

A fare di più e a stimolare gli altri a fare lo stesso.

Ringrazio Matteo Achilli per aver accettato la mia intervista e mi congratulo con lui per la posizione che ha raggiunto in così pochi anni.

Autore: DAVIDE PALMIERI

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