Nel corso del XX secolo l’industria bellica ha continuato a produrre missili sempre più distruttivi e a lungo raggio. Durante la Seconda Guerra Mondiale i Tedeschi potevano lanciare missili dalla Germania al Regno Unito, mentre durante la Guerra Fredda si svilupparono nuove tecnologie, per aumentare la gittata dei missili. Furono così creati gli ICBM (Intercontinental Ballistic Missiles) in grado di viaggiare da una parte all’altra del mondo. Su questi missili era poi possibile montare testate nucleari, ma, per fortuna, questi missili nucleari non vennero mai utilizzati.
La situazione dei missili nucleari di Pyongyang
Il regime totalitario della Corea del Nord starebbe già da tempo perfezionando le sue tecnologie, per creare un ICBM con testata nucleare. Se ci riuscisse potrebbe minacciare gli Stati Uniti o altri loro alleati.
Secondo il New York Times, entro il 2020, Pyongyang dovrebbe essere in grado di produrre missili nucleari. Inoltre, per il 2020, dovrebbe aver accumulato abbastanza materiale nucleare, da fabbricare ben 100 testate.
Secondo il Professor Hecker di Stanford, che ha diretto il laboratorio di Los Alamos, dove è stata creata la prima bomba atomica, Pyongyang starebbe abbandonando la progettazione e la produzione di nuove armi convenzionali a favore di quelle atomiche.
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Secondo il Pentagono, un eventuale missile ICBM nucleare nordcoreano potrebbe raggiungere gran parte del territorio continentale degli Stati Uniti d’America. Inoltre la minaccia arriva anche dai sottomarini di Pyongyang, anch’essi in grado di lanciare missili nucleari, sebbene di gittata minore. Questi missili non sarebbero individuati in tempo, a causa della velocità con cui raggiungono l’obiettivo poco distante.
Per ora, sembra che la Corea del Nord abbia già dei missili ICBM e del materiale nucleare. Tuttavia deve ancora unire le due parti in modo ottimale. Intanto continua a eseguire test delle testate e dei missili, sia dalla terraferma, che dai sottomarini. Dopo una serie di tentativi iniziali falliti, la Corea del Nord sembra aver ottenuto i primi risultati positivi.
Si spera che questi rimangano solo dei progetti e che non vengano impiegati in una guerra, che danneggerebbe il nostro pianeta irreversibilmente.
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