Facebook

Caso Facebook, i vostri dati non sono al sicuro

Molte volte in questo sito ho scritto che online ci sono molti rischi per la privacy. Non è un modo per me di avere visual, notorietà o dire fake news. Perché il problema esiste, e non vi parla una persona paranoica che vuole dire cavolate; ma una persona che vuole mettervi in guardia. E ci colleghiamo subito al “mitico” Facebook.

Facebook e i suoi problemi con la privacy

Facebook è il social network più utilizzato e famoso al mondo. Crea e smuove una quantità di denaro incredibile e rende l’utente felice. Il problema è che questa felicità è formata maggiormente da foto o video di gattini, di animali umanizzati (con tutto il rispetto per i carissimi animali, ma come diamine vi combinano sti umani?), da materiali multimediali stupidi, cuori volanti, foto di varie pietanze e tutto e di più per mostrare una certa vanità e senso di superiorità e reputarsi “maestri” in un mondo di apparenze.

Il problema è che manca la sostanza e più che un social, sembra una corsa a chi è migliore. Non mancano poi presunte frasi filosofiche che farebbero rivoltare nella tomba Schopenhauer. O si scopiazzano frasi scritte da autori importanti senza sapere effettivamente chi è quello scrittore e nemmeno la frase (Charles Bukowski ringrazia).

Manca appunto la serietà e di conseguenza vige la legge della stupidità. Detto questo, l’ignoranza, la superficialità e appunto la stupidità umana ha dato modo a Facebook di poter spiare o rubare letteralmente dati personali importanti da vendere a varie compagnie. È vero, chi dirige questo colosso mondiale sbaglia tantissimo a fare ciò e viola la legge ed è un qualcosa di disgustoso; ma con gli utenti che danno loro modo di agire e di non subire conseguenze, loro agiscono senza nessun problema e scrupolo.

267 milioni di utenti “venduti” da Facebook

È recenta la notizia che Facebook ha reso pubblici i dati di 267 milioni di utenti del suo social network tramite un sito di hacking (anche in passato lo stesso Facebook è stato incolpato di vendere i dati degli utenti e di spiarli). Il sito è stato attivo dal 4 al 19 dicembre di quest’anno e potevano essere consultati e scaricati dati Facebook, nomi, numeri di cellulare e tanto altro. Senza l’esplicito consenso delle persone coinvolte.

È simile al caso di MegaFace, un sito che raccoglieva illegalmente milioni di foto di utenti per grandi compagnie come Google, Amazon, Philips e tante altre, tra cui enti militari.

Il numero 267 milioni è forse solo la punta dell’iceberg di un sistema marcio e corrotto, al limite della realtà. Ecco alcune dichiarazioni ufficiali di Facebook sull’accaduto:

“Stiamo esaminando il problema, ma riteniamo si tratti probabilmente di informazioni ottenute prima delle modifiche apportate negli ultimi anni per migliorare la protezione dei dati personali degli utenti”

Per me, con questa dichiarazione, si vuole nasconde qualcosa di più grande, sapendo anche che in passato il colosso tecnologico è stato indagato per problemi analoghi. Ci sono prove e indagini che mostrano che Facebook vende a varie compagnie informazioni riguardanti le persone iscritte. Ciò vale anche per altri social network.

Conclusioni

Per finire dico che ciò che fa Facebook e tante altre aziende tecnologiche è orribile. Il problema è che i social sono solo un espediente per mascherare progetti militari che se ne fregano altamente della privacy e per questo avvengono questi scandali. Basti pensare al progetto LifeLog che, dopo esser stato chiuso, ha continuato a funzionare con il progetto Facebook.

Per chi non lo sapesse, il progetto LifeLog fu un progetto della DARPA a fini militari per raccogliere dati personali degli americani a loro insaputa ed in modo illegale. Il progettò finì nel 2004 e dopo qualche tempo nacque per “coincidenza” Facebook. Il problema più grande è l’illegalità di queste azioni e il pericolo di dare a chissà chi i nostri dati (che possono essere utilizzati per fare ricatti, truffe, documenti falsi, spionaggio ed illegalità varie). Ma per i soldi e il potere militare i potenti non badano a nulla.

Dovete sapere che internet è molto più ampio e profondo ed esistono zone talmente criptiche e criminali da mettersi le mani nei capelli. Parlo del Deep Web e il resto del Dark Web in cui regna la criminalità, la mala politica, la corruzione, la pedofilia e di male in peggio. E lì avvengono questi sporchi affari e compravendita di dati informatici.

Ultimi consigli per tutti voi

Il consiglio che posso dare è di continuare ad indagare sulle varie violazioni della privacy e forse fare giustizia, anche se a quei livelli di potere è difficile che ciò avvenga.

In ogni caso bisogna divulgare questa situazione ed evitare ad ogni costo una Tecnocrazia; ovvero una dittatura ipertecnologica, che probabilmente è già iniziata.

Ma una responsabilità va anche a tutti noi. Invece di pubblicare ogni singola cavolata, siate più cauti ed evitate di inserire troppe cose personali, stupidaggini e sentimentalismi ed usate i social per cose serie e per il minimo indispensabile. Più mostrate le vostre vite e più i dati sono a rischio, ed è oro colato per le compagnie tecnologiche. Inoltre evitate di inserire foto di bambini perché nel Deep Web e in giù ci sono cose alla pari del male puro (che va dai piani alti fino alla gente comune). Usare i social responsabilmente deve essere un impegno di tutti, perché altrimenti la colpa sarà anche nostra. Ricordate che i social possono sempre accedere alle vostre informazioni.

Facebook, così come altri social network, sono piattaforme politiche/militari con cui raccogliere dati personali per vari business e attività. La verità è questa. Tocca a noi iniziare a fare qualcosa e capire.

 

Fonte principale: https://www.hdblog.it/mobile/articoli/n514582/facebook-dati-privacy-sicurezza/

Descrizione di LifeLog: http://www.antimafiaduemila.com/rubriche/giulietto-chiesa/73822-era-lifelog-e-diventato-facebook.html

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