Unity, l’ambiente desktop principale per Ubuntu perde il suo primato e sarà rimpiazzato da Gnome entro l’anno prossimo.
Assieme a Unity, Canonical ha anche deciso di porre fine allo sviluppo di software per i telefoni e tablet concentrandosi invece sulle piattaforme desktop, server e cloud.
Unity nacque nel 2011, con la voglia di realizzare un’interfaccia per Linux che fosse moderna, accattivante e di facile utilizzo. Unity riuscì a raccogliere parte degli utenti insoddisfatti dal rilascio di Gnome 3.0, rilascio che divise gli utenti utilizzatori di Gnome 2.0.
La notizia ci arriva direttamente da un post pubblico del fondatore di Canonical e Ubuntu, Mark Shuttleworth, dove afferma:
Termineremo il nostro investimento su Unity8, la shell per smartphone e per la convergenza fra dispositivi. Torneremo a GNOME a partire da Ubuntu 18.04 Lts.
Si torna quindi alle origini dove era Gnome ad essere il principale ambiente per i Desktop e assecondando così gli umori degli utenti del mondo Linux che additavano al progetto Unity come ulteriore fonte di frammentazione.
Sono molti i progetti in fase di abbandono da parte di Canonica, infatti assieme al progetto Unity8 sparisce anche l’idea della convergenza tra desktop e smartphone, soppiantata dalla concorrenza di Microsoft e Samsung in testa; E con il passaggio a GNOME, Canonical pone fine allo sviluppo di Mir tornando al display server Wayland, concorrente del server grafico principale su linux: X window system.
Ubuntu e il business IT
Tutte queste scelte hanno una causa comune: il fattore economico. Canonical ha raggiunto ottimi livelli in ambito server e cloud, invece perde terreno in ambito desktop e non è sicuramente il mobile il settore dove la società guadagna, con questo non significa che Canonical fermerà lo sviluppo di Ubuntu ma invece concentrerà i propri sforzi su progetti cloud computing, server, virtualizzazione e Internet delle cose.
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