Forte terremoto a Norcia, dubbi sulla magnitudo.

Stamane uno dei più forti sismi dal terremoto in Irpinia fino ad oggi ha scosso l’Italia centrale.

Nuovo terremoto nel Norcino. Da oltre un mese l’Italia centrale è scossa da intensi sismi, uno sciame quasi ininterrotto che sembrava essere scemato ma purtroppo così non è.

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Questa mattina, alle 7.40 è stato registrato dai sismografi dell’INGV un terremoto di magnitudo 6.5 della scala Richter con epicentro a pochi chilometri da Norcia. Eccetto qualche decina di feriti, non si hanno notizie di vittime.

Quest’ultimo sussulto è stato avvertito da Bolzano fino a Taranto ed anche noi della redazione di Technoblitz.it abbiamo potuto sentirne gli effetti.

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Il fatto che non si siano registrate vittime è una pura casualità: poche ore prima un’altra tremenda scossa aveva colpito il Norcino ed il Maceratese per cui le popolazioni locali avevano già abbandonato le proprie abitazioni in via precauzionale.

Grandi danni si sono registrati nelle zone citate ma anche i paesi colpiti dal precedente sisma non sono stati risparmiati: Arquata del Tronto come Amatrice registrano nuovi crolli, le poche abitazioni rimaste in piedi ora sono un cumulo di macerie.

Terremoti di questa intensità con poca distanza di tempo l’uno dall’altro non sono assolutamente prevedibili, la frequenza ravvicinata non è un fattore che li diversifica dagli altri. In una nota l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia spiega cos’è avvenuto questa mattina:

“Ogni volta che si sviluppa un terremoto lungo una superficie di faglia, la zona ipocentrale si scarica e vengono caricati i volumi adiacenti (lla faglia stessa. Tali  volumi, sottoposti ad un nuovo stato di stress, possono cedere e generare terremoti a loro volta. Sono processi già osservati in altre aree sismiche della Terra come per esempio in Turchia, California e Haiti.
Il terremoto si è spostato da Amatrice verso nord, nell’area di Visso e Ussita, e da questi luoghi oggi nuovamente verso sud nell’area di Norcia, dove il terremoto di Amatrice di agosto si era arrestato. Gli intervalli di tempo tra un terremoto forte ed una altro forte adiacente possono essere di anni o decine di anni, ma anche giorni o mesi come sta accadendo oggi in Appennino centrale.

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Va però detto che se da una parte questa sequenza è fortemente preoccupante, dall’altro lato la propagazione laterale fa sì che si verifichino una serie di terremoti forti ma non fortissimi. Molto peggio sarebbe se tutti questi segmenti della facomunicaglia (Amatrice, Visso, Norcia) si fossero mossi tutti insieme generando un terremoto di magnitudo almeno 7.0.”

Perchè i dati della magnitudo rilevata variano dopo il terremoto?

Si sentono spesso accuse (infondate ndr.) all’INGV riguardo la manipolazione dei dati della Magnitudo rilevata. In realtà i primi dati sulla quantità di energia liberata dalla scossa ci arrivano dagli USA o dall’ente europeo. Ciò è dovuto al modo in cui queste analizzano i dati, ovvero in modo automatico.

L’INGV, invece, tarda nel far uscire la sua rilevazione proprio perchè vengono effettuati controlli e calcoli più accurati, i sismologi “analizzano i dati, individuano i tempi con cui le onde P ed S arrivano alle diverse stazioni ed elaborano una localizzazione ed una magnitudo estremamente precise che vengono comunicate al Dipartimento della Protezione Civile[…]”.

Oggi inizialmente si è parlato di 7.1, per poi avere una smentita dell’INGV che riportava un 6.1, ” poi ricalcolata come 6.5 (ancora suscettibile di modifica)”.

Ulteriori informazioni nell’articolo dedicato cliccando qui.