Maestro Rainbow Six Siege

Maestro: la sua storia, dotazione e consigli per come usarlo-Rainbow Six Siege

Mancano solamente pochissimi giorni ormai al debutto della nuova operazione italiana Para Bellum su Rainbow Six Siege. Come già annunciato, oltre alle innumerevoli modifiche apportate al sistema di gioco e i bilanciamenti agli operatori, verranno inseriti due nuovi operatori e difensivi, Maestro ed Alibi. Oggi sono qui per presentarvi Maestro. Riporterò la storia dell’operatore, la sua dotazione e darò alcuni consigli su come sfruttare al meglio la sua abilità.

Maestro, il cui nome di battesimo Adriano Martello, nato a Roma il 13 aprile 1973, è un operatore difensivo italiano  di 45 anni.

Maestro: la sua storia

Maestro Rainbow Six Siege

Ti ho mai raccontato della volta che siamo saltati giù da un albero, in una palude del Congo, in piena notte? No? Ah, è buona, questa…”

BACKGROUND
Adriano Martello, primogenito in una famiglia con otto figli, ha frequentato l’accademia militare di Modena. È entrato nei carabinieri e si è guadagnato un posto da esploratore paracadutista nel primo reggimento paracadutisti, noto come Tuscania. Dopo essersi distinto in varie missioni, durante le quali ha ottenuto medaglie d’argento e bronzo al valore militare, Martello si qualifica per il Gruppo di Intervento Speciale (G.I.S.), per poi partecipare a varie operazioni in Iraq, dove rimane ferito da un ordigno improvvisato. Dopo aver operato in varie azioni contro le minacce domestiche italiane, diventa un istruttore e addestra le unità del livello 3 italiano.

Martello si è dedicato alle consulenze private, aprendo un campo di addestramento di alto livello per l’insegnamento delle tecniche avanzate alle unità del livello 3, e alle compagnie militari private. Il reggimento Tuscania riesce a convincerlo a riarruolarsi per potenziare una delle unità di forze speciali. Per questo ha potuto unirsi ai Rainbow come rappresentante delle forze italiane.

RAPPORTO PSICOLOGICO
Lo specialista Adriano Martello ha ottenuto il soprannome “Maestro” grazie alla sua capacità di sacrificarsi per gli altri soldati durante l’addestramento base. Non tutti i soldati hanno apprezzato la cortesia, ma credo che questo tratto abbia definito le sue metodologie di insegnamento. Ho studiato il suo dossier scolastico, riguardo alle risse in cui è stato coinvolto, e credo che tutti i guai in cui si è cacciato fossero per proteggere i suoi fratelli e le sue sorelle.

Lo specialista Martello ha a cuore i suoi soldati e ha la tendenza a tirare fuori il meglio delle persone, anche se per farlo deve ricorrere a qualche benevolo sfottò e a qualche parolaccia di troppo. Ha sempre una storia da raccontare, ma risulta affascinante proprio perché comunica una schietta sincerità.

Il più grande difetto di Martello è il suo cuore vagabondo. Ama inseguire nuove sfide e dopo che ha raggiunto un obiettivo, non ha motivo di restare dov’è. Persino la sua amicizia con lo specialista Cowden (Sledge, risalente alle missioni in Iraq) potrebbe non bastare a tenerlo nelle operazioni Rainbow. Però il suo rapporto con la specialista Aria de Luca (Alibi) potrebbe essere tutta un’altra storia. Hanno lavorato insieme durante l’operazione Spider Wasp. Non so quali altri rapporti abbiano, ma lo scoprirò.

Lo specialista Martello ha bisogno della proverbiale carota, per essere motivato, il che significa che dobbiamo presentargli sfide apparentemente più grandi di lui. Ecco perché consiglio che lo specialista Martello salga sul ring con Smoke… lo specialista Porter. Martello è cresciuto in una zona popolare sul Lungotevere di Roma, dove ha stretto amicizie con la gioventù locale. Si vanta di aver “fatto a cazzotti” spesso e volentieri, una pratica ben radicata nella cultura, quindi credo che l’addestramento con Porter potrebbe far scattare ricordi positivi che legheranno l’esperienza nei Rainbow alla sua infanzia.

Un’altra opzione è fare in modo che lo specialista Mike Baker, ossia Thatcher, si interessi dello sviluppo di Martello. Martello nutre un rispetto sincero per lo specialista Thatcher, al punto che quando è nella stessa stanza del veterano SAS si zittisce.

La dotazione

Dotazione Maestro Rainbow Six Siege

GADGET PRIMARIO: Occhio del male

Maestro usa una torretta controllata a distanza che spara raggi laser ad alta energia. Dopo averla montata sul muro o su un pavimento, Maestro può controllare in remoto e fare la guardia grazie alla telecamera mobile. Quando la telecamera si apre per sparare il laser il nucleo è vulnerabile ai danni. Altrimenti, la torretta non subisce i danni di proiettili e attacchi in mischia. Per finire, Occhio del male può vedere attraverso il fumo.

Armi e dotazione

ARMI PRIMARIE
  • ALDA 5.56
  • ACS12
ARMI SECONDARIE
  • PISTOLA KERATOS .357
  • PISTOLA BAILIFF 410
GADGET SECONDARI
  • FILO SPINATO
  • SCUDO MOBILE

I miei consigli

Ho avuto la possibilità di testar l’operazione Para Bellum, e di conseguenza gli operatori italiani, durante la sessione di Test Tecnico. Posso dire che Maestrosi presenta come un ottimo operatore. Grazie alla torretta a distanza può bloccare l’assalto nemico. L’ho provato in tutte e tre le modalità: Presidio, Salvataggio e Disinnesco. Nelle prime due modalità la torretta non risulta essere utilissima, ma fa comunque il suo lavoro. Per quanto riguarda la modalità Disinnesco l’ho trovata fantastica. Occhio del male può recare molti danni ad un’operatore che piazza il disinnescatore o sconcentrare un’attaccante che protegge il disinnescatore una volta piazzato. È un operatore che più degli altri da il meglio di sé se usato in team, per poter comunicare con la propria squadra e capire il momento esatto per attivarla.

Per quanto riguarda le armi, invece non sono restato deluso, ma non mi hanno nemmeno emozionato. Il fucile d’assalto ALDA 5.56 è una buona arma, reca danni esigenti ed ha un’ottima cadenza di fuoco. Il vero punto debole è il rinculo molto alto, malapena controllabile e la dispersione dei colpi. Tutto sommato, un arma che fa il duo lavoro. Consiglio di equipaggiarla con il mirino reflex e di evitare l’acog.

Il fucile a pompa automatica, ACS12, non mi è piaciuto per niente. Si tratta appunto di un fucile a pompa automatico, con un caricatore a tamburo da ben 30 colpi e un rateo di fuoco di 300 colpi al minuto. Cosa c’è di male? È fantastico, direte voi. Anche in questo caso il fattore rinculo è, a mio parere, eccessivamente elevato. Dopo il secondo colpo perderete completamente il controllo dell’arma. Come se non bastasse (era anche abbastanza prevedibile) questo fucile a pompa è ridicolo già dalle medio-corte distanze, se un nemico di trova a più di cinque metri da voi i danni provocati saranno insignificanti.

Questi erano i miei consigli per l’operatore Maestro. Spero vi serviranno per godere di una migliore esperienza dell’operatore. Ad ogni modo, se l’articolo vi è piaciuto restate sintonizzati sul sito perché domani uscirà anche la giuda per l’operatrice Alibi, la mia preferita tra i due operatori italiani.

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