Kim Jong-Un avrebbe fatto hackerare la Corea del Sud

Autore: DAVIDE PALMIERI

La Corea del Nord, come saprete, è un paese tristemente noto per il folle dittatore Kim Jong-Un. Quello che potreste non sapere, invece, è l’interesse del dittatore per la cyber security, ovviamente sfruttata per scopi tutt’altro che legali! 

Kim Jong-Un avrebbe fatto hackerare la Corea del Sud Kim Jong-Un

Da quel che abbiamo potuto vedere e leggere negli ultimi anni, sicuramente avremo capito che Kim Jong-Un, dittatore della Corea del Nord, creda e spenda molto in cyber security e in blacks hats a suo servizio.

Infatti possiamo trovare innumerevoli casi di attacchi e furti informatici da lui commissionati, dall’attacco ai servers Sony nel 2014 fino ad arrivare a WannaCry.

Ma il folle dittatore non può vantarsi unicamente di questi attacchi, infatti sarebbe sempre opera del suo team anche l’incursione di ben 80 milioni di dollari alla banca nazionale del Bangladesh e la sottrazione di numerosi Bitcoin da account sudcoreani.

Dal 2009, il team di Kim Jong-Un non dà tregua a nessuno, secondo le ultime indiscrezioni sarebbe composto da circa 6000 hackers.

Giusto ieri,  un parlamentare di Seul, Lee Cheol-hee, avrebbe rilasciato una dichiarazione riguardo ad un certa penetrazione avvenuta un anno fa, da parte dei nordcoreani nei servers della difesa sudcoreana.

Sarebbero stati sottratti all’incirca 235 GB di dati significativi, tra cui molti documenti classificati sulle risposte militari di Corea del Sud e Usa. Incluso il Piano Operativo 5015, un progetto messo a punto nel 2015 che prevederebbe anche un intervento di decapitazione di Kim Jong-Un.

Riassumendo, tutto il lavoro sudcoreano e statunitense per contrastare il famigerato leader è stato rubato e reso visibile al nemico. Questo, penso sia inutile dirlo, potrebbe portare a conseguenze tragiche per la Corea del Sud e Stati Uniti!

 

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Autore: DAVIDE PALMIERI

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