Internet in Italia compie 30 anni, ecco come ci ha cambiati

Internet in Italia compie 30 anni, ecco come ci ha cambiati

Sono passati esattamente 30 anni da quando, nell’aprile del 1986, da Pisa fu avviato il primo collegamento italiano alla Rete Arpanet, da cui poi è scaturito il Web come lo conosciamo oggi. Nell’ultimo Internet Festival gli esperti hanno provato a fare il punto della situazione nel nostro Paese, cercando di capire come siamo stati trasformati da Internet.

La progressiva riduzione dei costi delle tecnologie sta avendo effetti diretti sulla “smaterializzazione” della nostra vita, che trova sempre maggiore riscontro nella realtà di tutti i giorni grazie alle possibilità offerte dalla Rete. È questo uno dei temi che arriva dall’Internet Festival, tradizionale appuntamento italiano per discutere del World Wide Web e di tutte le connessioni, che quest’anno ha celebrato una ricorrenza davvero particolare: sono trascorsi esattamente trenta anni, infatti, da quando è partito il primo collegamento italiano alla grande Rete.

Internet in Italia compie 30 anni. Tre decadi sono un ampio lasso di tempo, ma in dimensione digitale rappresentano una vera e propria era geologica, e basta guardarsi indietro per capirlo: in particolare, da quando Internet è entrata nelle nostre vite (o, per meglio dire, noi abbiamo cominciato ad accedere davvero al Web) niente è stato più lo stesso in nessun ambito della nostra esistenza, al punto che oggi c’è una percentuale di nostri connazionali pari quasi all’89 per cento che dichiara di essere collegata sempre o molte ore al giorno.

Più connessione, più velocità

 Questo cambiamento di abitudini deriva anche dai miglioramenti infrastrutturali relativi alle connessioni: negli ultimi anni, infatti, anche nel nostro Paese il mercato si è lentamente liberalizzato, e oggi ci sono attori come Eolo che presentano convenienti offerte adsl casa a prezzi vantaggiosi e velocità di primo piano, così da rendere ancora più semplice e immediata la navigazione nel Web.

Non solo virtuale. Il prossimo step – quello che stiamo vedendo evolversi giorno dopo giorno – è il passaggio dalla virtualità alla concreta realtà, al punto che secondo alcuni esperti arriverà presto “un giorno in cui qualunque cosa abbia un ben che minimo senso sarà collegato in rete. Il mondo si è ristretto ed è diventato sempre più accessibile”, come ha detto Stefano Quintarelli intervenendo al Festival di Pisa.

La rivoluzione nell’informazione

 Intanto, in questi trenta anni (italiani) Internet ha avuto effetti dirompenti soprattutto sui binomi giornalismo e informazione e intrattenimento – tempo libero. Nel primo ambito, basta citare l’avvento dei blog, del live tweet, del citizen journalism e del fact checking in tempo reale, che hanno costretto anche i “dinosauri” della carta stampata a prendere provvedimenti e adeguarsi ai tempi. Anche perché, a livello europeo, è proprio la ricerca di notizie l’attività principale che interessa gli utenti: oltre il 54 per cento delle persone che usa il Web, infatti, ha come obiettivo quello di informarsi, connettendosi ai siti di news online (anche se in Italia la media scende al 37 per cento).

Musica e cinema, si cambia

Stesso stravolgimento lo si è avuto nel mondo dell’entertainment, e in particolare di cinema e musica, dove ad esempio le major sono state costrette a cedere lo scettro della distribuzione, sia per l’arrivo di nuovi concorrenti sia per combattere la diffusione della pirateria, che ha minato le basi dell’establishment. Mentre, sul fronte del video, basta dire che lo streaming online è una delle attività più diffusa al mondo, tanto che le ore passate a guardare film o serie tv su dispositivi connessi alla Rete oggi supera il tempo trascorso davanti al tradizionale televisore.

Non ultimo, tra i cambiamenti, quello relativo alle operazioni legate ai soldi e all’economia: grazie alla Rete, infatti, oggi la maggioranza delle transazioni avviene online, con vantaggi diretti per gli utenti che abbracciano il “nuovo” che avanza.