Instagram nel mirino

Instagram nel mirino: rimosse foto autolesioniste

Instagram nel mirino per via di foto autolesioniste che mettono di nuovo al centro della bufera il social network. Dopo la morte di un’adolescente in Gran Bretagna, si torna ad eliminare le foto con messaggi subliminali. Principalmente tendenziosi all’autolesionismo. Questo anche a seguito delle proteste dei genitori della vittima.

Adam Mosseri, a capo della piattaforma di fusione proprietà di Facebook dichiara:

Rimuoveremo anche altre immagini che potrebbero non mostrare autolesionismo o suicidio, ma che includono materiali o metodi associati“.

Lo spiega in un post ufficiale, nel quale si esprime duramente verso le immagini e i contenuti autolesionistici virali sull’App.

Instagram nel mirino: il caso di Molly Russel

Molly Russel, una giovane adolescente di 14 anni, si toglie la vita a seguito della visione di alcune immagini. Foto messe sul social con contenuti collegati al suicidio.

La giovane studentessa, è spinta dai post di morte, suicidio e autolesionismo a farla finita.

Il padre della ragazza, ex giornalista della BBC, ne denuncia pubblicamente l’accaduto. Attribuendo in sintesi, la colpa alla piattaforma; e alla mancanza di severi controlli che impediscano alle persone fragili o facilmente influenzabili di incorrere in questa tipologia di messaggio.

Ian Russell parla della figlia con un sentimento di profondo dolore spiegando l’accaduto.

Una vita apparentemente normale, distrutta da una moda che, solo in gran Bretagna consta di un morto ogni novanta minuti. Un numero davvero impressionante se consideriamo l’importanza che certi comportamenti, apportano alle vite di giovani e adolescenti che andrebbero tutelati.

Adam Mosseri, unendosi all’impegno alle azioni intraprese (questo già dallo scorso febbraio), raddoppia gli sforzi messi in atto. Anche grazie alla denuncia e, protesta pubblica, fatta tramite BBC dalla famiglia.

Il capo di Instagram, ha incontrato anche il segretario alla Salute del Regno Unito. Il fine è di risolvere la diatriba sull’uso dell’App in merito ai contenuti autolesionistici.

Abbiamo ulteriormente ampliato le nostre politiche per vietare più tipi di autolesionismo e contenuti suicidi. Ci vorrà del tempo per implementare tutto questo, ma non sarà l’ultimo passo che facciamo“.  Sottolinea Mosseri aggiungendo la nuova regola del social.

Tutto si basa “Sulla consulenza di esperti, accademici e organizzazioni per la salute mentale“.