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Facebook e l’Onavo Protect per spiare gli utenti

Al giorno d’oggi Facebook è il social network più famoso ed utilizzato al mondo. È un colosso dell’informatica e riesce a generare guadagni stratosferici. Ma tutto ciò è solo una facciata, perché questa azienda è stata molte volte incriminata di aver letteralmente rubato dati privati degli utenti e rivenduti a grandi compagnie come per esempio Amazon. Un nuovo processo a carico di Facebook sta evidenziando dettagli inquietanti e assurdi su nuovi casi di violazione della privacy. Ma partiamo dal principio.

Il progetto Facebook

Questo social network è stato creato nel 2004 da Mark Zuckerberg. Nel corso del tempo Facebook è cresciuto ed è diventato il social più famoso al mondo. Ma molte indagini ed evidenze hanno mostrato che Facebook è in realtà la continuazione del progetto militare LifeLog della DARPA. Questo progetto, denominato poi Facebook, consiste (sempre a livello militare/commerciale) nella raccolta ed eventualmente la vendita di dati personali (chiamate, foto, gusti personali ed eccetera) delle persone in modo illegale e senza il consenso degli utenti. Questo sospetto è confermato da tantissimi scandali in cui questo social ha raccolto o venduto in modo illegale i dati personali degli utenti. Alcuni scandali sono stati fortunatamente puniti (risarcendo alcuni utenti), ma altri sono ancora all’oscuro e vanno scoperti. È recente la notizia che facebook sta affrontando un nuovo caso di spionaggio ed ha citato in causa NSO Group.

Facebook e NSO Group

NSO Group è una controversa azienda (già di per sé ingiusta) che produce spyware governativi, utilizzati anche in ambito militare. Gli spyware sono programmi che riescono a raccogliere e a rubare dati personali senza il consenso di nessuno. Cosa collega Facebook a NSO Group? Semplice, lo stesso Facebook (dato che ha bisogno sempre di più dati per continuare LifeLog) ha contatto questa azienda per creare uno spyware efficace sugli IPhone utilizzando come copertura una semplice app VPN di sicurezza; ovvero Onavo Protect. La questione è assurda perché in un’app di sicurezza era in realtà nascosto uno spyware di Facebook. Ma non finisce qui, vedete alcune dichiarazioni di NSO Group e dell’atto giudiziario:

“Due rappresentanti di Facebook si sono rivolti a NSO nell’ottobre 2017 e hanno chiesto di acquistare il diritto di utilizzare determinate funzionalità di Pegasus.

Sembra che i rappresentanti di Facebook non fossero interessati all’acquisto di parti di Pegasus come strumento di hacking per irrompere in remoto nei telefoni, ma più come un modo per monitorare in modo più efficace i telefoni degli utenti che avevano già installato Onavo. I rappresentanti di Facebook hanno dichiarato che Facebook era preoccupato per il fatto che il suo metodo di raccolta dei dati degli utenti tramite Onavo Protect fosse meno efficace sui dispositivi Apple rispetto ai dispositivi Android, si legge nel processo giudiziario. I rappresentanti di Facebook hanno anche affermato che Facebook voleva utilizzare le presunte funzionalità di Pegasus per monitorare gli utenti sui dispositivi Apple ed erano disposti a pagare per la capacità di monitorare gli utenti di Onavo Protect”

Fantascienza starete pensando, ma questo è tutto vero, assurdo ed inquietante, ma vero.

NSO Group ha rifiutato? Nessun problema

In seguito al rifiuto di NSO Group, Mark Zuckerberg ha pensato di “far tutto da se” e ha sviluppato, senza NSO Group, l’app Onavo Protect per iPhone. Nel 2018 Apple ha rimosso Onavo Protect, ma Facebook, senza demordere, ha ricreato un’altra app (un’app di ricerca) che mascherava Onavo Protect. Inoltre ha cercato di pagare gli adolescenti per farla utilizzare (dando vita ad una vera forma di istigazione alla corruzione) perché i loro dati valevano oro. Solo agli inizi del 2019 a Facebook gli viene chiuso Onavo Protect “definitivamente” e concluso questa brutta e assurda storia (ma chissà cos’altro utilizza Facebook per lo spionaggio).

Conclusioni

A questo punto, dopo questo ennesimo scandalo, è lecito dire che moltissimi social network (come per esempio Twitter, Whatsapp, Instagram ed altri) sono solo una copertura “felice” di forme di spionaggio e compravendita di dati da parte di enti governativi/militari. E come visto non è solo un sospetto, ma una triste realtà.

Noi siamo un sito di tecnologia e il consiglio che possiamo darvi è innanzitutto di informarvi, informare e stare attenti a cosa pubblicate sui social e nei messaggi. Evitate di aggiungere troppe foto vostre o troppi fatti personali. La vita va vissuta fuori. State attenti!

Internet può essere un luogo pericolosissimo. Esistono porte che sarebbe meglio non aprire e che non dovrebbero proprio esistere, come per esempio all’interno del Deep Web. Come detto prima, massima attenzione, utilizzate bene i social ed usate molta coscienza.

 

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