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Avvicinarsi agli esopianeti grazie alla luce stellare

La tecnologia, anche in ambito spaziale, sta facendo dei passi da gigante in questi ultimi anni. Man mano che il tempo passa, siamo in grado di viaggiare nello spazio a velocità sempre maggiori.

Il problema che ora ci si pone è, una volta raggiunte certe velocità, trovare un sistema efficiente per rallentare.

Rene Heller, dell’istituto Max Planck per la Ricerca sul Sistema Solare, e il ricercatore Michael Hippke hanno una risposta: “le stelle stesse rallenteranno un razzo con vela solare.”

Questa vela solare viene fatta accelerare da dei laser sparati dalla Terra, così da raggiungere il 20% della velocità della luce in pochi minuti. Ciò significa che una sonda, lanciata a tale velocità, può raggiungere il sistema di Alpha Centauri (distante 4 anni luce dal nostro pianeta) in appena 20 anni.

Questo non sarebbe possibile utilizzando dei propulsori standard, dato che impiegherebbero 100,000 anni a portare una navicella ad una simile distanza.

Lo scorso anno, il miliardario Yuri Milner ha finanziato il lancio di piccole sonde dirette verso Alpha Centauri. Purtroppo però, ad una tale velocità, queste attraverseranno il sistema in poche ore; non abbastanza per raccogliere dati realmente utili.

 

Rallentare grazie alla luce delle stelle

L’opzione più intuitiva, per frenare la sonda in tempo, sarebbe quella di portare a bordo del carburante, così da poter invertire bruscamente la rotta. Questo metodo, tuttavia, porterebbe la navicella a pesare troppo per poter funzionare correttamente.

Secondo Hippke ed Heller, è possibile sfuttare la gravità delle stelle e le radiazioni dei loro fotoni per portare la sonda in un’orbita stabile attorno ad una di queste. La pressione dei fotoni potrebbe anche essere utilizzata per spostare la navicella verso esopianeti di questo sistema.

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Alpha Centauri B, il pianeta più vicino alla stella Alpha Centauri

Il metodo è scientificamente percorribile, ma i risvolti pratici metteranno a dura prova la realizzazione del progetto. Affinché il peso non superi una determinata soglia, la vela solare dovrà avere uno spessore di pochi atomi, mantenendo rigidità e riflettività adeguate.

Con gli studi riguardo alla realizzazione di simili tecnologie in grande sviluppo, Hippke si dice fiducioso riguardo al successo di questo progetto. Un passo alla volta, l’umanità si sta spingendo sempre più in là nell’esplorazione dell’Universo.

 

 

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