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Un algoritmo Tecnologico capace di tradurre i neuroni umani

Pensavamo che potesse essere solo fantascienza, ma Joseph Makin e i suo colleghi dell’università della California, descrivono un nuovo algoritmo tecnologico capace di svolgere con accuratezza trascrizioni neuronali dall’Umano alla Macchina.

Fra poco sarà infatti possibile tradurre in maniera automatica l’attività dei neuroni in un linguaggio parlato, grazie alla sperimentazione sugli animali e sugli umani che sta raggiungendo obiettivi interessanti.

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Algoritmo tecnologico in grado di tradurre i segnali neuronali in linguaggio macchina

Gli autori stanno analizzando le più recenti connessioni di interfaccia tra Cervello-Macchina, sfruttando proprio le neuroprotesi di ultima generazione, sperimentando la digitalizzazione delle parole umane, trascrivendole su una tastiera virtuale. La rapidità di trascrizione è piuttosto scarsa per ora, ed è possibile trascrivere solo il 40 % delle parole, ricostruendo solo in maniera frazionata l’intero discorso da Umano a Macchina.

L’idea originale era quella di mappare i segnali neuronali mentre un soggetto pronuncia alcune frasi, sfruttando un modello di apprendimento automatico delle reti neurali artificiali.

Il test, è stato svolto da quattro volontari alla quale sono stati impiantati degli elettrodi nel cranio, che generalmente vengono utilizzati per monitorare le crisi epilettiche.

Nell’esperimento, condotto dai ricercatori, i volontari dovevano leggere alcune frasi ad alta voce, mentre veniva registrata la loro attività neuronale su un computer che ne riportava volumi e contenuti

Le consonanti vocali, i comandi motori dei muscoli facciali, la bocca e il tono vocale, venivano analizzate e registrate nel data Base della Macchina, con risultati simili ad un riconoscitore vocale di livello professionale.

Siamo sempre più vicini quindi, come aveva già anticipato il Transumanesimo, ad una eventuale fusione come razza umana alla macchina, sperando di poterla sempre utilizzare per scopi di ausilio, escludendo immaginari funesti già ampiamente discussi.